L’ambulatorio di Pre-dialisi dell’Azienda ospedaliera di Pesaro prende in carico i pazienti affetti da Insufficienza renale cronica (Irc), inviati o meno dal medico curante, con un quadro clinico avanzato e contraddistinto da valori di creatinina >4-5 mg/dl e ridotta clearance della creatinina (15-20 ml/min).
Per follow-up pre-dialitico si intende il periodo di tempo durante il quale il paziente è controllato periodicamente al fine di una valutazione dello stato clinico, psicologico, sociale ed attitudinale (Hakim, 1995). Esso è utile nel determinare la scelta della terapia sostitutiva più idonea e si avvale di figure professionali quali coordinatore infermieristico, infermiere, dietista, assistente sociale, nefrologo.
Presso l’ambulatorio è stata condotta un’indagine al fine di:
- definire il tempo che intercorre tra l’entrata del paziente nel percorso di pre-dialisi e l’inizio della terapia dialitica, correlato alla velocità del filtrato glomerulare medio (Vfg);
- valutare la compliance al percorso da parte del paziente;
- verificare i costi conseguenti al ritardo di inizio della terapia dialitica.
Sono state pertanto analizzate in maniera retrospettiva (2008 e 2009) tutte le cartelle dei pazienti che presentavano le seguenti caratteristiche:
- pazienti con Vfg inferiore a 15 ml/min (IRC di stadio 5°);
- pazienti con Vfg inferiore a 20 ml/min (IRC di stadio 4°);
- pazienti con Vfg compreso tra 60 e 20 ml/min (IRC di stadio 2° e 3°);
- pazienti provenienti dal Pronto soccorso (Ps) o dal 118 e pazienti inviati dai medici di medicina generale (Mmg).
La cartella integrata di pre-dialisi contiene informazioni di carattere clinico, assistenziale, lavorativo, nutrizionale, sociale, ambientale e psicologico del paziente; è uno strumento efficace che migliora la comunicazione fra gli operatori del team e consente la valutazione delle prestazioni erogate in termini di qualità, efficacia, efficienza e economicità.
La nostra esperienza
Nel 2008 i pazienti entrati in dialisi sono stati 31: 10 hanno intrapreso il percorso di Dialisi peritoneale (Dp) e 21 di Emodialisi (Hd). Di questi, 5 erano conosciuti come pazienti acuti, 7 come pazienti acuti e provenienti dal Ps, 19 erano nel programma di pre-dialisi.
Nel 2009 i pazienti entranti in dialisi sono stati 35: 14 hanno intrapreso il percorso terapeutico in Dp, 21 in Hd. Di questi, 9 erano conosciuti come pazienti acuti, 7 come pazienti acuti e provenienti dal Ps, 19 erano nel programma di pre-dialisi.
Nel 2008 l’età dei pazienti era compresa tra 65 e 28 anni (età media di 55+/-4 aa), tra 66 e 30 anni (età media di 57 +/- 6 anni) nel 2009. I pazienti del 2008/2009 sono stati stratificati in base alla terapia scelta, emodialisi (Hd) o dialisi peritoneale (Dp), all’età, al sesso e al tempo di follow up. Inoltre sono stati evidenziati i pazienti che durante il processo di follow up hanno abbandonato il programma (Tabella 1).
Tabella 1
Motivi relativi al mancato termine del percorso pre-dialisi |
2008 |
2009 |
Non accettazione |
3 |
4 |
Ritardo psichico |
2 |
0 |
Neoplasia polmonare |
1 |
1 |
Broncopneumopatia ostruttiva grave |
1 |
2 |
Alzheimer |
1 |
1 |
Grave cardiopatia |
0 |
2 |
Totale Pazienti |
8 |
10 |
È stato calcolato il tempo di durata del percorso di pre-dialisi dei 66 pazienti presi in esame nel biennio 2008/2009, correlandolo al valore del Vfg medio (Tabella 2).
Tabella 2
Valore Vfg medio |
N° pazienti |
Tempo di durata della pre-dialisi |
Vfg = 20 ml/min |
12 |
5 anni |
Vfg = 15-19 ml/min |
20 |
2-3 anni |
Vfg = <15 ml/min |
34 |
1 anno |
Dai dati della tabella si evince che se i valori del Vfg si mantengono nel range di 20 ml/min, il periodo in cui il paziente rimane nel percorso di pre-dialisi è notevolmente superiore (5 anni) rispetto a coloro che hanno un Vfg < a 15 ml/min (1 anno).
Nelle tabelle 3 e 4 sono illustrati i costi medi relativi ad un paziente per settimana di trattamento, considerando tutti i tipi di terapia dialitica (Hd, Dp) e predialitica.
Tali costi sono stati calcolati in base ai dati del Censis (2007) e facendo riferimento a una pubblicazione tra quelle indicate sul sito del Centro di farmaco-economia dell’Università degli studi di Milano[1] (Szucs et al., 1997).
I risultati indicano che mettendo in atto tutte le attività presenti all’interno del percorso di pre-dialisi si può raggiungere un notevole risparmio economico.
Tabella 3
Tipo di prestazione |
Emodialisi |
Dialisi peritoneale automatizzata (Apd) |
Dialisi peritoneale ambulatoriale continua (Capd) |
Personale |
92,18 |
17,68 |
16,71 |
Manutenzione |
0,078 |
0,078 |
0,078 |
Service |
83,43 |
52,11 |
33,57 |
Farmaci |
25,95 |
7,27 |
5,71 |
Esami |
6,45 |
3,11 |
2,85 |
Totale |
208,10 |
80,17 |
58,83 |
Trasporti |
22,55 |
4,74 |
5,93 |
Serv. alberg. |
22,55 |
4,74 |
5,93 |
Serv. gener. |
16,65 |
7,38 |
6,89 |
Totale |
61,77 |
13,36 |
14,06 |
Costi sociali |
79,19 |
0,66 |
40,45 |
Tot. costi dir.+ ind. |
809,6 |
654,7 |
510,3 |
Tabella 4
Tipo prestazione |
Personale |
Farmacia |
Esami |
Visite specialistiche |
Dieta ipoproteica |
Totale |
Pre-dialisi |
17,195 |
25,95 |
6,45 |
10,33 |
36,94 |
96,87 |
Conclusioni
Il programma terapeutico di pre-dialisi, considerando tutte le sue fasi, ha comportato fino ad oggi un considerevole investimento in termini formativi, organizzativi e assistenziali. La nefropatia cronica, infatti, risulta essere rallentata nella sua evoluzione in quanto si ha una riduzione di due anni del tempo d’inizio della terapia dialitica.
La scelta dialitica è definita con maggior responsabilità da parte del paziente attraverso le conoscenze acquisite durante il percorso, così come da una buona qualità assistenziale, garantita dalla corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche (Dm 739/94).
Le criticità emerse della scarsa compliance e/o delle complicanze acute insorte sono state risolte con azioni di miglioramento, inserendo le attività nella scheda di budget della Dialisi:
- raggiungimento del valore di 55% dato dal rapporto tra il numero dei pazienti programmabili che hanno seguito il programma di pre-dialisi e il numero totale dei pazienti;
- riduzione al 20% dei pazienti non noti con inizio acuto che accedono attraverso il Ps o 118 attraverso la sensibilizzazione dei Mmg e gli specialisti rispetto al numero totale dei pazienti;
- contenimento nella soglia del 25% dei pazienti noti con inizio acuto rispetto al totale dei pazienti trattati per quanto attiene ai pazienti già seguiti in ambulatorio pre-dialisi e divisionale.
La quantificazione dei costi medi per settimana di trattamento ha prodotto risvolti positivi per quanto riguarda la gestione dell’uremia terminale e la qualità di vita del paziente, con una riduzione dei giorni di degenza, dei costi e delle complicanze acute.
I risultati ottenuti sono in linea con quelli della letteratura, che indicano (Cianciaruso, 2007): per pazienti inseriti con Vfg di 15 ml/min un guadagno di 1 anno di dialisi; per pazienti inseriti con filtrato inferiore a 25 ml/min il guadagno di 2 anni e la permanenza in pre-dialisi di 5-7 anni.
Infine si vuole sottolineare il ruolo e le responsabilità attribuiti all’infermiere nel contesto organizzativo del percorso di pre-dialisi:
- educatore terapeutico per stipulare il contratto e concordare gli esiti da raggiungere e le modalità di questi con il paziente (Marcolongo, 2000);
- gestore della formazione/informazione del paziente per l’avvicinamento alla terapia sostitutiva (considerando sempre il disagio psicofisico del paziente stesso). Obiettivo finale del percorso formativo/informativo è il raggiungimento, da parte del paziente, di un livello di competenze che gli permetta di evitare le possibili complicanze e/o individuarle e segnalarle il più precocemente possibile;
- coach per il paziente verso il suo stress e i suoi problemi, sostenendolo verso benessere e accompagnandolo a sentirsi protagonista della situazione e non soggetto passivo.
È inoltre importante che l’infermiere:
- fornisca conoscenze teoriche per stimolare l’adesione alla terapia dietetica e farmacologica e per promuovere l’attività fisica;
- valuti il grado di raggiungimento delle conoscenze e i comportamenti di sicurezza rispetto la malattia.
Lo strumento della cartella integrata di pre-dialisi è di fondamentale importanza per avere una visione olistica del paziente; fornisce soprattutto la possibilità di seguire, passo per passo, le tappe del percorso compiuto da ogni paziente, registrando le eventuali complicanze insorte inerenti alla patologia o intercorrenti.
La cartella contiene informazioni riguardo il livello della qualità assistenziale erogata e permette l’individuazione di criticità a livello organizzativo, che andranno risolte attraverso l’implementazione di azioni di miglioramento (es. formazione).
Note:
[1] http://www.sefap.it/farmecon/